Il Santuario di Caravaggio
Ultima modifica 14 aprile 2022
Terra tipicamente mariana quella sarmatese! Nelle sue chiese parrocchiali si trovano le radici longobarde: di Sarmato dedicata a S.Maria Assunta, di Veratto,antica Caifango, dedicata a S.Maria di Troja prima e a S.Maria Nascente poi e di Agazzino dedicata a S.Maria della Cintura. Non a caso in questo contesto sorse, nel XVIII Sec., il più antico santuario mariano della Bassa Valtidone, dedicato alla Beata Vergine di Caravaggio, lungo la provinciale per Borgonovo Val Tidone. Risale, questo culto, alla prima metà del XVIII Sec., quando per iniziativa di un devoto, certo Antonio Cavanna fu eretta un'edicola, poi una cappelletta, quindi un tempietto ad esedra ed infine, con il concordo di molti, il magnifico santuario attuale, a croce greca di sicura mano dell'architetto sarmatese Lotario Tomba. Nell'abside è conservato un affresco della seconda metà del XVIII secolo, di autore ignoto che rappresenta l'apparizione. L'opera é particolarmente suggestiva, anche se risponde a stretti canoni devozionali popolari. La Vergine è rappresentata in atto benedicente, mentre Giovannetta è inginocchiata in preghiera. Alle loro spalle sono raffigurate il castello di Sarmato, il primitivo edificio del santuario di Caravaggio ed il fabbricato dove ebbe inizio questa devozione, probabilmente un mulino. Trattasi di un documento di notevole importanza storica, sia perché è tra le le più antiche immagini della Madonna di Caravaggio, sia per i riferimenti ambientali. Ai primi decenni del XIX Sec. l'affresco è stato traslato da una parete sovrastante l'altare all'abside, in un contesto di decorazione neoclassica particolarmente felice. Questo santuario fu riportato al primitivo splendore da un decennio a questa parte per iniziativa spontanea di molti sarmatesi e segnatamente dal gruppo alpini.